Assunto: la ricerca del “low cost” enogastronomico è diventata una sfida necessaria. Bergamo (di sotto), via San Bernardino: “Pane e Vino” è una vera osteria. Non tanto per i tavolacci segnati o l’oggettistica rurale sparsa per gli ambienti, ma per il vino scaraffato a sei euro al litro, le ricette semplici e i prezzi da osteria, con tanto di menù a prezzo fisso anche la sera. Orrore!? Affatto.
Due piatti, un quarto di vino e caffé a 15 euro, roba che da Burger King spendi di più. E questi prezzi popolareschi non comportano né una qualità dozzinale, né un servizio grossolano, né tantomeno mezze porzioni. Spendere 30 euro per la stessa cena a Milano sarebbe la norma.
Crostini col lardo offerti dalla casa, caramelle allo speck (non fatte in casa ma dignitose), coniglio alla cacciatora rosolato col vino rosso, tenero e cotto alla perfezione accompagnato da patate al forno che avevano il pregio di non essere state scaldate 6 volte negli ultimi 7 giorni. Con la stessa cifra in un pub ceni con un panino e due pinte.
In alternativa Pane e Vino propone il menù alla carta che viene servito in una saletta attigua, apparecchiata con maggiore ricchezza: piatti più elaborati e prezzi leggermente più alti. I risotti sembravano invitanti, idem la tagliata.
Una formula che dovrebbe essere ricalcata da tanti altri ristoratori e che auguro porti buoni frutti al cortese chef e titolare. Da provare, soprattutto se viaggiate sulla Milano Venezia e volete sfuggire a un bel “Camogli” consumato in piedi all’area di servizio Brembo Sud.
Riassumendo:
Ambiente: 6.5
Cucina: 6.5
Servizio: 7
Qualità\prezzo: 8
Osteria Pane e Vino