Archivio | Gite RSS feed for this section

Caffè delle Passioni, Modena: il bohémien che non ti aspetti.

13 Set

Metti una cena in trasferta a casa di un amico e il tempo piovigginoso, mettici pure la prematura ultima goccia di vino ed ecco che la città si trasforma in un posto esotico da esplorare con attenzione e sguardo curioso.

Così arrivi al Caffè delle Passioni, Modena, zona ex-industriale dal fascino vagamente inquietante ma totalmente in via di recupero.

caffè passioni_modena_16

caffè passioni_modena_1

Punto di forza del locale è l’ampio spazio esterno con tavolini in legno e ferro, ombrelloni, lanterne in carta, barattoli liberati dalla marmellata per diventare portacandele, tappeti di puro sacco di juta (una volta contenenti caffè brasiliano), pouf in tessuto e grandi cuscini a terra. Un insieme altamente creativo che trasmette subito accoglienza.

caffè passioni_modena_2

caffè passioni_modena_4

Gli interni poi sfruttano bene il grande spazio dai soffitti alti e danno vita all’arredamento bohémien e di recupero in un mix che contraddistingue questo locale, riuscito e ben amalgamato.

caffè passioni_modena_8

Lampadari in cristallo, divanetti e divani consumati dal tempo, tappeti, seggiole e poltroncine molto chic e molto vintage, tavoli ricavati da vecchissime assi, librerie cariche di riviste e titoli interessanti a disposizione. C’è tutto per una totale declinazione di un minuzioso manuale di interior design, assai attuale.

caffè passioni_modena_9

caffè passioni_modena_10

Al Caffè delle Passioni si passa il tempo piacevolmente, accompagnati da una selezione musicale doc ma anche da concerti live e si può mangiare piatti originali, con quel pizzico di creatività in più. Noi abbiamo solo bevuto qualcosa dopo cena ma il posto ci è piaciuto molto. Si vede e si percepisce che nasce da una vera passione.

caffè passioni_modena_15

caffè passioni_modena_7

Via Carlo Sigonio, 382, Modena

tel. 366/9276018 – caffedellepassioni@gmail.com

dal mercoledì alla domenica, 17.30/1.00

facebook

Nei dintorni

il Duomo, esempio di romanico riccamente decorato e molto ben conservato, La Ghirlandina, torre campanaria e simbolo della città, Piazza Grande (tutti inseriti nella lista UNESCO come patrimonio dell’Umanità), il Palazzo Ducale, sede della prestigiosa Accademia Militare di Modena, la Porta della Pescheria sulla Via Emilia.

Pescheria San Gervasio, la Bologna che (r)esiste.

25 Ago

Evitando le buche più dure e saltellando a zig-zag tra gli immensi lavori del “cantierone” di Via Ugo Bassi ci si imbatte nel Mercato delle Erbe. Una bella struttura ricavata dalla vecchia caserma di San Gervasio sulla pianta dell’antica chiesa dei S.S. Gervasio e Protasio, attualmente rianimata da diverse botteghe dotate anche di cucina.

Ma per l’assolata giornata estiva che esigeva posti all’aperto e per le proposte del menù e l’accogliente dehors, la nostra attenzione è stata richiamata dalla Pescheria San Gervasio, proprio adiacente al mercato.

pesscheria san gervasio_bologna_2

pescheria san gervasio_bologna_3

In cima a qualche scalino consunto e sotto un bel portico, uno dei tanti suggestivi della città, arrampicati sugli sgabelli e circondati dall’operoso andirivieni dell’antistante mercato ci siamo concessi un aperitivo in calice gentilmente accompagnato da qualche tapas in bicchierino, alici sott’olio (buonissime), mini peperoni ripieni e tocchetti di feta condita.

pescheria san gervasio_bologna_5

L’interessante carta dei vini e il menù di fresco del giorno hanno fatto il resto, convincendoci di rimanere anche per il pranzo.

Assistiti dai modi schietti e decisi della titolare, occhi chiari e profondi che non permettono di titubare, abbiamo fatto la nostra rapida e convinta scelta. E per fortuna, dal momento che il locale si è riempito subito, animandosi di “comande” e chiacchiericci rilassati del sabato mattina.

pescheria san gervasio_bologna_1

Alici fritte, appena infarinate e tuffate nell’olio bollente, croccanti e freschissime come le deliziose polpettine di pesce.

pescheria san gervasio_bologna_6

pescheria san gervasio_bologna_7

Guazzetto di polpo con cous cous dal gusto deciso ottenuto senza inutili aggiunte di sapori, piatto appena appena un po’ asciutto ma assolutamente genuino e gradevole. Polpo alla gallega, piccante e tenero su un consistente letto di patate lesse, così come vuole la tradizione galiziana. D’accompagnamento verdure alla griglia e una bottiglia ben consigliata di Rosè Negroamaro L’Astore, servito freddo alla perfezione.

pescheria san gervasio_bologna_8

polpo alla gallega

pescheria san gervasio_bologna_9

guazzetto di polpo e cous cous

Cucina fresca e semplice, materie prime di qualità, buon vino, servizio pronto e cordiale. Aperitivo con tapas, cinque portate e un’ottima bottiglia di vino, circa 35 euro a testa. Palato e umore pienamente soddisfatti.

pescheria san gervasio_bologna_4

Pescheria San Gervasio, Via Belvedere 13/d

tel. 051.262189

chiuso domenica e lunedì

www.pescheriasangervasio.it

facebook

Nei dintorni:

il Mercato delle Erbe, i portici del centro, un notevole dipinto di Ludovico Carracci nella Chiesa dei Filippini di Via Manzoni, il magnifico Voltone del Podestà su Piazza Maggiore.

Sapori di Carnia

13 Dic

raveo_sapori-di-carnia_n

Terra di contrasti, antiche tradizioni e ricette culinarie conservate nei secoli a fondare una gastronomia ricca di sapori autentici e di contaminazioni, il Friuli quasi nasconde tra le coste delle alte montagne moltissimi antichi borghi incantati. Tra questi Raveo in provincia di Udine, dichiarato Borgo Autentico d’Italia e accoccolato nella piana verdeggiante della Val Degano nella regione alpina della Carnia, che accoglie la manifestazione Sapori di Carnia, giunta alla sua 28ma edizione.

dal sito del Comune di Raveo

dal sito del Comune di Raveo

Anche quest’anno, il 14 dicembre, prende il via l’evento che in una magica atmosfera presenta il meglio dei prodotti tipici della zona e dei piatti tradizionali: le vie, le case e le corti si addobbano a festa con ghirlande in frasche di abete, pannocchie e bacche di bosco, niente più di quello che usavano un tempo i contadini per abbellire le proprie abitazioni nei periodi di festa.

dal sito del Comune di Raveo

dal sito del Comune di Raveo

Il programma prevede degustazioni, laboratori del gusto e attività culturali per tutto il giorno ma l’attrazione principale sono sicuramente i piatti tipici in un percorso enogastronomico molto ricco e, in termini di gusto, davvero originale. Cjarsons (pasta ripiena tipica dal gusto dolce/salato), gnocchi di zucca o ripieni di prugne, frico morbido o croccante con polenta integrale, brovada e muset (stufato di rape macerate nelle vinacce con piccolo e saporito cotechino), frittelle di zucca si affiancano alla fiera-mercato in cui acquistare da piccoli produttori agroalimentari locali marmellate pregiate (come quelle di olivello spinoso, prodotto tipico della zona), gli originali biscotti fragranti a forma di “esse” (creati storicamente proprio in paese), salumi affumicati, formaggi artigianali, distillati e grappe fatti in casa.

dal sito del Comune di Raveo

dal sito del Comune di Raveo

Napoli Strit Food Festival

12 Dic

napoli strit food festival

Nei cuoppi, i tipici cartocci a cono di carta gialla, frittatine di pasta, zeppulelle, crocchè, alici fritte, pizze fritte, scagliozzi, panzarotti e arancini sono i deliziosi cibi da strada di Napoli, un classico di lontana tradizione che ha fatto di alcuni quartieri come il Vomero un vero centro di richiamo culinario.

dal profilo facebook di Napoli Strit Food Festival

Proprio a questa tradizione, assai diffusa e proveniente da usanze più che radicate ancor prima di diventare un trend, è dedicato il primo Napoli Strit Food Festival che si terrà il prossimo maggio e di cui verrà proposta una ricchissima anteprima il 13 dicembre a Piazza del Gesù, nel cuore della città.

Nato da un’idea del manager Giovanni Kahn della Corte, creatore del brand “Johnnypizzaportafoglio”, il Festival ha l’intento di valorizzare la lunga storia culinaria di strada che di Napoli è un vivacissimo aspetto in continuo sviluppo, in grado di associare antiche ricette a contaminazioni fantasiose.

dal profilo facebook di Napoli Strit Food Festival

Trenta food truckers e numerose bancarelle, durante la Notte dell’Arte, proporranno dal pomeriggio fino a tarda ora le eccellenze tipiche partenopee con proposte gastronomiche gustosissime a prezzi decisamente democratici.

Napoli Strit Food Festival – 13 dicembre 2014 – Piazza del Gesù, Napoli

LA GHIANDA DI GIOVE, PREZIOSO FRUTTO DEL BOSCO

17 Ott

castagna

Arrostite sul fuoco nei dopo cena invernali e mangiate in cartocci per le strade sono una tradizione invernale radicatissima in tutta Italia. Usate nella preparazione di zuppe e di ripieni per gustosi primi o elaborati piatti di carne, in maestosi dolci come il Monte Bianco o i corposi marron glacé, le castagne e i marroni arricchiscono, da Nord a Sud, i ricettari regionali fino a diventare dei veri must italiani come nel castagnaccio.

Dall’elevato potere remineralizzante e tonicizzante, questi preziosi frutti del bosco sono di tantissimi tipi e in Italia sono molte le varietà a cui è stato attribuito il marchio I.G.P o DOP.

Nonostante le insidie del clima e di un insetto killer che sta mettendo a dura prova, anno dopo anno, la ricchezza della raccolta e la qualità dei frutti, eventi e fiere dedicate a castagne e marroni vengono organizzate in tutta Italia, con un fitto calendario che coinvolge molte regioni tra ottobre e novembre.

CADUTA CASTAGNE

Negli splendidi scenari del Monte Amiata, la castagna proveniente dai suoi boschi è stata dichiarata I.G.P nel 2000 e la 26° edizione della manifestazione Castagna in festafino al 22 ottobre, coinvolgerà il centro storico di Arcidosso, in provincia di Grosseto, con convegni, stand culinari e curiosità come la birra di castagna.

una vista di Arcidosso, Grosseto

una vista di Arcidosso, Grosseto

Dal 16 al 19 ottobre a Cuneo la 16° Fiera nazionale del marrone I.G.P prevede, in spazi più grandi rispetto alle precedenti edizioni, convegni, mostre, laboratori artigiani e degustazioni dei famosi marroni e castagne locali che saranno l’attrazione assoluta di tutto il centro della cittadina piemontese.

Fiera Nazionale del Marrone, Cuneo

Fiera Nazionale del Marrone, Cuneo

Negli stessi giorni ma in provincia di Torino, il marrone della Valle di Susa (marchio I.G.P dal 2010) è il protagonista della 53° Sagra Valsusina e Mostra Mercato nel comune di Villarfocchiardo durante la quale sarà possibile degustare tantissime specialità locali e acquistare prodotti tipici e derivati di castagne e marroni in tutte le loro forme lavorate.

villarfocchiardo torino 2

Villarfocchiardo, Torino

Il marrone di Combai è un marchio I.G.P del territorio di Treviso e dai primi giorni di ottobre con un programma davvero articolato fino al 3 novembre sta animando la 70° Festa del marrone di Combai. Sportivi e buongustai troveranno il giusto equilibrio tra divertenti attività amatoriali e prelibate degustazioni a base di marroni come il mondoi e brise, la minestra di tradizione locale con castagne e porcini, gnocchetti ai marroni con ricotta affumicata, pasticcio di marroni e spezzatino ai marroni con polenta.

Festa del Marrone di Combai

Festa del Marrone di Combai

Con l’apertura del castagneto di San Zeno in Montagna (DOP) si inaugura il 18 ottobre la 42° Festa delle Castagne – Mostra Mercato dei Marroni che si concluderà con un fitto calendario l’8 novembre nella località in provincia di Verona. “Marroni, castagne e farina di castagne in cucina: i dolci” sarà il tema del 9° Concorso Gastronomico Nazionale sul Castagno che chiuderà la manifestazione ricca di appuntamenti enogastronomici e degustazioni di piatti tradizionali come il gustosissimo minestrone di marroni.

Festa delle Castagne  - Mostra mercato del Marrone DOP di San Zeno

Festa delle Castagne – Mostra mercato del Marrone DOP di San Zeno

Scendendo verso Bologna dal 19 al 26 ottobre si tiene la Sagra del Marrone di Castel del Rio che si è aggiudicato il marchio I.G.P dal ’96. L’evento, organizzato per la prima volta nel primo dopo guerra, prevede un mercato, mostre, convegni tecnici, conferenze e serate in cui la tradizione si fonde con la gastronomia locale. Piatti tipici della cucina povera di una volta si legano con le nuove tendenze gourmet in un menù ricchissimo grazie al quale provare il castagnaccio, la polenta di farina di castagne, i bruciati, i capaltaz, frittelle e tartufi di marroni, marroni ai liquori, marmellate e dolci vari a base di marroni o di farina di castagne.

Sagra dl Marrone di Castel del Rio

Sagra dl Marrone di Castel del Rio

Spostandosi verso l’Appennino toscano è la volta del Marrone di Caprese Michelangelo, in provincia di Arezzo, marchio DOP che il 18/19 e il 25/26 ottobre alla Festa della Castagna viene festeggiato nel paese che fu del Buonarroti, e amato da San Francesco, in un territorio ricchissimo di storia e tradizioni, da visitare anche per i paesaggi disseminati di eremi, chiese e pievi. Tra le varie opportunità non solo quella di assaggiare marroni di qualità ma anche tutti i suoi derivati come la farina di castagne e la loro varietà in forma secca.

Festa della Castagna di Caprese Michelangelo

Festa della Castagna di Caprese Michelangelo

Rimanendo in Toscana, il 19 e il 26 ottobre il Marrone del Mugello (marchio I.G.P dal ’96) è il grande richiamo di Marradi, Firenze, con la Sagra delle castagne e del marron buono di Marradi alla sua 51° edizione. Un’occasione da non lasciarsi sfuggire per gustare i tortelli di marroni, la torta di marroni, il castagnaccio, le marmellate di marroni, i marrons glacés, i “bruciati” (cioè le celebri caldarroste).

Locandina Sagra delle Castagne e del Marron Buono di Marradi

Locandina Sagra delle Castagne e del Marron Buono di Marradi

Nel Lazio, a Vallerano in provincia di Viterbo, la Castagna è DOP e il 19, 25, 26 di ottobre fino al weekend di Ognissanti si tiene la 13° Sagra della Castagna. Un territorio, quello della Tuscia, davvero ricco di storia e tradizioni culinarie. Nel programma cene e degustazioni di piatti tipici nelle cantine, presentazioni di libri di cucina, convegni e eventi folcloristici.

Sagra della Castagna di Vallerano

Sagra della Castagna di Vallerano

A chiusura di questo lungo tour dedicato ai marroni e alle castagne, nella loro più alta qualità, ricordiamo dal 7 al 9 novembre la Sagra della Castagna di Montella I.G.P, nella cittadina in provincia di Avellino. Promosso dalla Comunità Montana Terminio Cervialto, l’evento è volto a valorizzare il prodotto castanicolo locale ma anche i prodotti tipici del territorio nonché a promuovere e valorizzare il patrimonio artistico, culturale ed enogastronomico dell’Irpinia, davvero ricca di interessanti luoghi d’interesse.

Sagra della Castagna di Montella I.G.P

Sagra della Castagna di Montella I.G.P

CALENDARIO EVENTI

fino 22 ottobre: Arcidosso, Grosseto – 26° edizione Castagna in festa

16/19 ottobre: Cuneo – 16° Fiera nazionale del marrone I.G.P

16/19 ottobre: Villarfocchiardo, Torino – 53° Sagra Valsusina e Mostra Mercato

fino al 3 novembre: Combai, Treviso – 70° Festa del marrone di Combai

18 ottobre/8 novembre: SanZeno, Verona – 42° Festa delle Castagne/Mostra Mercato dei Marroni

18-19 – 25-26 ottobre: Caprese Michelangelo, Arezzo – Festa della Castagna

19/26 ottobre: Castel del Rio, Bologna – Sagra del Marrone di Castel del Rio

19 -26 ottobre: Marradi, Firenze – Sagra delle castagne e del marron buono di Marradi

19/25-26 ottobre: Vallerano, Viterbo – 13° Sagra della Castagna

7/9 novembre: Montella, Avellino – Sagra della Castagna di Montella I.G.P

TARTUFO BIANCO, IL PREGIATO DIAMANTE TUTTO ITALIANO

14 Ott

white truffles

Nero o bianco, a lamelle, in crema o grattugiato, sulle tagliatelle, sull’uovo o sul filetto, si sposa in modo raffinato con carne e pesce arrivando anche ai dolci e alla frutta. Il tartufo, eccellente ingrediente della gastronomia italiana, celebre in tutto il mondo, trova il culmine nei mesi autunnali quando la maturazione è giunta al suo pieno.

Apprezzato per le sue virtù afrodisiache ancor prima dei Romani, il Re del Gusto, nella pregiatissima versione bianca, è il protagonista di molti importanti eventi annuali previsti in tutta Italia (ma non solo come vedremo) nei prossimi weekend.

Un’occasione per programmare interessanti gite fuori porta alla ricerca non solo di un gusto unico ma anche per visitare città e luoghi storici italiani tutti da scoprire insieme ai più tipici prodotti del territorio.

White-Truffle

Il lungo calendario di eventi dedicati al Tuber Magnatum si è aperto lo scorso 11 ottobre ad Alba con la 84° Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e a Sant’Angelo in Vado in provincia di Pesaro/Urbino con la Mostra Nazionale del Tartufo Bianco pregiato delle Marche.

In provincia di Cuneo, la più antica e rinomata fiera italiana dedicata al tartufo bianco, ora mercato mondiale di grande prestigio, prosegue fino al 16 novembre con i tantissimi stand della rassegna enogastronomica AlbaQualità in cui trovare i vini del territorio di Langhe e Roero nonché tutti i prodotti tipici locali, dai formaggi ai salumi, completati dall’area ristorazione in cui sono previsti eventi speciali e cooking show con celebri chef italiani.

alba

84° Fiera Internazionale Tartufo Bianco d’Alba

A Sant’Angelo in Vado, invece, la manifestazione marchigiana giunta alla sua 51° edizione, proseguirà con un ricco programma di eventi in tutti i weekend del mese fino al 2 novembre. Un’occasione per gustare le specialità locali e visitare anche gli antichi borghi medioevali nelle valli attraversate dal fiume Metauro.

2014-manifesto

il manifesto della 51° Mostra Nazionale di Sant’Angelo in Vado

Il 25 ottobre il tartufo bianco è ancora l’incontrastato protagonista a Pisa di Volterragusto, mostra mercato giunta alla sua 17° edizione durante la quale si possono gustare prelibati piatti a base del pregiato tubero e prodotti enogastronomici tipici della Val di Cecina. Il programma che include il 25, 26 e 31 ottobre e 1 e 2 novembre prevede rivisitazioni storiche come il “Palio dei caci volterrani”, mostre fotografiche e presentazione di libri a tema.

volterragusto

Volterragusto 2014

Sempre il 25 ottobre si inaugura in Istria il 21° Tuberfest a Livade, località di Portole. Due giornate dedicate al tartufo bianco istriano che trova nel rinomato triangolo fra Pisino, Buie e Pinquente, delimitato dal fiume Quieto e la Foresta di Montona, il suo habitat naturale. Un’occasione unica per gustare un tartufo di qualità eccellente (con estimatori in tutto il mondo) e organizzare un weekend insolito immersi in splendidi paesaggi, poco oltre il confine italiano, tra rocche antiche, borghi medioevali, colli, boschi e vigneti a perdita d’occhio (da provare il terrano, vino corposo e di gran vigore).

livade2

A fine mese parte la 35° Mostra Mercato Nazionale di Città di Castello a Perugia che per quattro giorni accoglie l’eccellenza della ricchissima tradizione enogastronomica nel centro storico tifernate. Dal 31 ottobre al 2 novembre in Piazza Fanti l’area degustativa prevede un fitto programma di lezioni di cucina, aperitivi didattici, dimostrazioni e incontri alla scoperta della cucina e del territorio umbro.

35° Mostra Mercato Nazionale Città di Castello

Si prosegue i primi tre giorni di novembre con la 20° Mostra Mercato del tartufo bianco pregiato di San Pietro Avellana, in provincia di Isernia. Lo splendido territorio molisano e le sue ricette locali possono diventare la meta di un’interessante gita anche solo alla scoperta della ricchezza di monumenti dello stesso capoluogo.

Assolutamente da non perdere l’iniziativa di riaprire il 2 novembre, proprio in concomitanza dell’evento, la circolazione della Transiberiana d’Italia, un treno storico con carrozze d’epoca che da Sulmona, attraversando la Majella e gli Altipiani Maggiori d’Abruzzo, raggiungerà la stazione di San Pietro Avellana-Capracotta. Uno splendido viaggio all’interno dell’Alto Molise.

Transiberiana d'Italia

Transiberiana d’Italia

Ultimo appuntamento con il tartufo bianco il 15 novembre di nuovo a Pisa, a San Miniato, nelle cui frazioni fin da settembre si festeggia la raccolta del profumatissimo tubero e dei porcini con molti eventi e manifestazioni. Il centro storico della cittadina fino all’8 dicembre accoglie la 44° edizione della Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato, inaugurata per la prima volta nel ’69. 

Gourmet show e laboratori del gusto completano un programma ricchissimo di incontri e iniziative volte a promuovere i prodotti tipici locali. Un motivo in più per scoprire borghi antichi immersi in colline sinuose e splendidi panorami.

44° Mostra Mercato Nazionale Tartufo Bianco di San Miniato

44° Mostra Mercato Nazionale Tartufo Bianco di San Miniato

CALENDARIO EVENTI

11 ottobre/16 novembre: Alba, Cuneo – 84° Fiera Internazionale Tartufo Bianco d’Alba

11 ottobre/2 novembre: Sant’Angelo in Vado, Pesaro/Urbino – 51° Mostra Nazionale del Tartufo Bianco pregiato delle Marche

25 ottobre/2 novembre: Pisa, – Volterragusto – XVII Mostra del Tartufo Bianco

25 ottobre: Levade, Istria – 21° Tuberfest

31 ottobre/2 novembre: Città di Castello, Perugia – Il Tartufo Bianco, 35° Mostra Mercato Nazionale

1/3 novembre: Isernia – XX Mostra Mercato del tartufo bianco pregiato di San Pietro Avellana

15 novembre/8 dicembre: San Miniato, Pisa – 44° Mostra Mercato Nazionale Tartufo Bianco di San Miniato

Ristorante al Fante, Valeggio sul Mincio: tortellini al mausoleo

28 Lug

AL FANTE TORTELLINI

La bassa lombarda offre al viaggiatore interessanti variazioni paesaggistiche e Valeggio sul Mincio, identificato fin dai tempi dei longobardi come punto strategico per controllare la valle dell’omonimo fiume, è una piccola e graziosa trappola per turisti, con le sue casette in pietra bagnate dal fiume e i possenti torrioni del ponte visconteo che dominano il Borghetto. Decisi a evitare la processione di birkenstock e cotolette dell’ennesima “piccola Venezia”, ci siamo inerpicati a Barozzino, un paio di chilometri più a monte, dove il ristorante Al Fante scruta solenne la vallata da una spettacolare terrazza.

Un locale d’altri tempi, famoso per i suoi tortellini: ampio salone memore di mille comunioni, cresime e matrimoni, ingresso imponente, tutto appesantito dal legno e dai decenni. Ampi sorrisi, per un servizio antico, formale, al quale siamo disabituati: ci accomodiamo in terrazza, grande ma purtroppo soffocata da pannelli in plastica che però, su richiesta, possono essere rimossi.

Mentre interroghiamo un menù ricco ma banalizzato da troppe scaloppine e paillard, assaltiamo un più che discreto vivace dei colli veronesi, servito giustamente a temperatura glaciale. Antipasto di salumi artigianali con polenta, tortellini e sarde in saor.

Deludente l’antipasto, impiattato con uno stile reliquiario, con ostensione di alcune sparute fette di salame (buono), accompagnato da due fette di polenta arrostita (fredda): un aperitivo da offrire all’amico che si presenta inaspettato alla soglia di casa, più che un piatto degno di un ristorante con pretese e blasone.

Buoni i tortellini, assolutamente artigianali e generosamente cosparsi di burro e salvia: leggermente troppo cotti, purtroppo perdono quella consistenza coriacea che a volte fa la differenza. Niente da dire sulle sarde, piatto tipicamente adriatico ma qui, agli estremi lembi continentali della Serenissima Repubblica, se lo possono permettere. 35 euro a testa circa. Da un antico monumento della ristorazione locale, i cui fasti sono ancora ben visibili, ci si sarebbe aspettato di più: maggior calore, maggior abbondanza, maggior genuinità, che non dev’essere confusa con la deriva  verso la sciatteria (vedi l’antipasto). Un mausoleo con alcune crepe che non riguardano il già citato servizio né l’ordine dell’ambiente ma una cucina rimasta ferma agli anni ’60, compreso il buffet di antipasti freddi, e alle gite domenicali dove poi si gettava un plaid a scacchi sotto un albero per smaltire il Custoza.

Ambiente: 7

Cucina: 6,5

Servizio: 8

Qualità prezzo: 6,5

Ristorante Al Fante

Località Barozzino, 5,
37068 Valeggio sul Mincio ( VR) ‎
Tel. 045 795 0075 ‎

www.ristorantealfante.com

Chiuso al mercoledì e al giovedì a pranzo

Risotteria alla Torre, Casalpusterlengo, un fuori casello doc

23 Giu

RISOTTERIA ALLA TORRE CASALPUSTERLENGO

Il fascinoso piattume della bassa padana provoca spesso un’attrazione morbosa nel guidatore in transito sull’A1 e talvolta capita che, rapito dai pioppi fronzuti o dalle nutrie a passeggio, l’automobilista metidabondo si schianti ai 160 orari, provocando esilaranti ingorghi di 10 km all’altezza di Lodi. Costretti a uscire dall’autostrada e immettendosi sulla la statale in direzione sud ci si può trovare dispersi all’ora di cena: toponomi longobardi minacciosi assalgono i viandanti, Muzza, Secugnago. Zorlsesco… Infine Casalpusterlengo, ore 21.00, tocca farmarsi per non cadere vittime del giropizza a 10 euro vista autotreni da poco sorpassato. All’ombra della massiccia torre Pusterla, simbolo della potenza dell’omonimo casato che dominava il paese, c’è un piccolo e grazioso locale, la Risotteria alla Torre, in Piazza della Repubblica, affianco allo spettacolare circolo del dopolavoro, dove leggendarie partite di briscola provocano tuttora trasalimenti e porconate agli incanutiti ma mai domi uomini della bassa.

Ben arredato, accoglienza cortese e formale: menù a la carte oppure degustazione a 25 euro vini esclusi. Cado in tentazione e devio dalla tradizione locale optando per del Jambon De Bosses valdostano con gocce di balsamico e composta al mango: buono, leggermente affumicato anche se uno spessore più sostenuto nella fetta non avrebbe guastato. Proseguo con un classico della zona: risotto con salsiccia, ragù di vitello e raspadura (formaggio grana del lodigiano tagliato a sfoglie). Eccellente. Il mio commensale si è lasciato tentare dalle proposte ittiche e dopo una notevole insalata di polpo con riso rosso è passato a filetti di rana pescatrice (avvolti nella pancetta croccante) accompagnati da fragranti tortini di zucchine e da un’inutile insalata russa (??). Vino bianco del territorio, una verdea di San Colombano bella fresca e fragrante, 27 euro a testa. Niente dessert o grappe, nonostante un’invitante selezione, che la strada era ancora lunga.

Val bene una gita o una sosta per il viaggiatore insofferente del camogli all’autogrill, inoltre la sanguigna popolazione locale può offrire divertenti spunti di conversazione una volta tornati nell’ineducazione dell’urbe. Ideale per i celiaci dal momento che il riso è gluten free, peccato non disponga di tavoli all’aperto.

Ambiente: 7,5

Cucina: 8

Servizio: 7,5

Qualità prezzo: 7

Risotteria alla Torre

P.zza della Repubblica,
26841 Casalpusterlengo (Lo)

Tel. 0377 919147

Chiuso il Lunedì

www.risotteriaallatorre.it

Pavia: Antica Osteria del Previ. Trote in carpione, pescatori e lavandaie.

28 Ott

Antica Osteria del Previ, Pavia: un bel 7 tondo. Fuori dalla porta (pardon dall’uscio), si vedono i germani tra i canneti nel fiume, il Ticino, che dopo pochi chilometri più a sud s’inchina a baciare il maestoso e lutulento Po. Siamo sulla riva destra, il Borgobasso del vino sfuso e dei gamberi di fiume, dove un tempo vivevano lavandaie e pescatori, uniti alla città borghese solo da quel sottile Ponte Coperto simbolo della città, travolto dalla guerra nel ’44 e ricostruito dalla paziente mano della bassa lombarda nel ’51.

Si respira un po’ di Fogazzaro e di Lombardia, ma il richiamo al Fiume è troppo forte e la Bassa non mente mai: ferrarese, parmense o pavese tu sia, la nebbia i pioppi e il piacere della tavola li hai nelle vene e li senti nelle ossa.

L’Osteria del Previ sembra una di quelle figurine attaccate alle vecchie cabine del telefono: è lì da quando ti ricordi. Ha sentito le ingiurie del tempo e dei giocatori di briscola, subito le alluvioni, sfamato canottieri, carrettieri e contadini: i suoi anni se li porta bene e non ha niente da dimostrare. La sala sghemba e pulita, i vetri appannati dei caldi aromi di una cucina secolare, i commenti, sempre gli stessi “chissà se domani fiocca”.

Riesling dell’oltrepo (per forza) che ritempra il viandante e si parte.

Affettati d’oca: sublimi. La virtù del prosciutto uniti alla rotondità del salame avrebbero richiesto un pane meno banale.

Trota in carpione: ottima. Anticamente quasi tutti i pesci d’acqua dolce si cucinavano “in carpione” (prima fritti poi marinati con le cipolle) per conservarli a lungo e qui sulle rive del Ticino non se ne faceva certo eccezione. La carne della trota rimane molto delicata all’interno pur assumendo un carattere deciso nella parte lambita dalla marinatura.

Cappellacci del Previ: pasta ripiena di manzo e vitello brasati, cotta nel brodo del bollito e servita con burro e salvia. Ovviamente fatti a mano. Se ne potrebbe mangiare una carrettata senza stancarsene.

Tortino di zucca con funghi chiodini spadellati: la dolce delicatezza della zucca ben si sposa al gusto semplice e boschivo dei chiodini, il tutto legato da una fonduta di formaggio che insaporisce il piatto.

caffè e grappa: 35 euro pro capite

Qualità: 8

Quantità: 7

Qualità\prezzo: 7

Servizio: 7

 

Rimane forse inespresso un fasto che fu, ricordato solo da una carta dei vini preziosa, capace di spaziare dal bianco vivace del territorio alla mescita al Chateau Latour d’annata a 250 euro a boccia, che mal s’abbina alle ampie bracciate delle nutrie che risalgono i gorghi del “ceruleo ticino”.

 

Antica osteria del Previ
Via Milazzo 65 – 27100
Pavia
Tel: 0382 26203

PS

Finito il pranzo, prima di arrancare sugli scalini del ponte deviate pochi metri a sinistra e bevete un branca alla Bocciofila degli Artigiani, dove le risate si mescolano alle Merit e al risotto con le verze e nessuno sa cosa sia un aifon.

 

 

 

 

Imola: trattoria “E Parlaminté”, tagliatelle al ragù, sangiovese e grandi amarcord.

12 Set

Siamo a Imola, dove il Tempio della Velocità, l’autodromo Enzo Ferrari e i suoi fantasmi convivono con lo splendido Duomo dedicato a San Cassiano e i palazzi secenteschi dell’intellighenzia pontificia si perdono tra portici e vicoletti. In uno di questi si cela “E’ Parlaminté”, storica trattoria che trae il suo nome (il Parlamentino, appunto) dalle “cattive” frequentazioni anarchiche e socialiste della fine dell’800, quando qui si venivano a stilare manifesti programmatici infuocati dal sangiovese.

La famiglia Dal Monte ha aperto la trattoria nel 1985 e nel ’97 ha deciso di ridare al locale il suo antico aspetto, riportando alla luce i travi antichi e arredandolo con mobili di inizio ‘900: un ambiente piccolo, un ambiente intimo, dove si possono ancora percepire gli echi di furibonde partite a carte e l’aroma dei toscani che affumicavano le pareti.

Culatello, lardo di Dozza, patè di fegatini di pollo con piadina e poi gramigna alla salsiccia, tagliatelle al ragù, tortellini in brodo e costine di castrato: un piccolo mondo antico che percuote con la tradizione i modernismi inutili. La pasta fatta a mano è deliziosa: giusta consistenza e porosità permettono alle tagliatelle di legarsi all’ottimo ragù in un abbraccio che lascia soddisfatto il palato.

Ottime anche le costine di castrato con patate: tenero, polposo e ben cotto, un piatto da 8 che si becca un 7 per le patate al forno, riscaldate si, ma forse un po’ vecchiotte.

Interessante la matriciana di mare, con dadolata di tonno affumicato a sostituire il guanciale e gamberetti. L’ho assaggiata e non mi è dispiaciuta, ma sono un purista della tradizione e questi son piatti che lascio ai giovani coraggiosi.

Vini: Pignoletto e Sangiovese in caraffa. Discreti entrambi e a prezzi onesti, ci hanno accompagnato durante la serata senza far rimpiangere le etichette blasonate che decorano la cantina.

Caffè, ruhm Zacapa e tante chiacchiere attorno al tavolo con i due chef (padre e figlio) e la signora Dal Monte, a ripensare a quando Ivan Capelli andava lì a mangiare la gramigna e “l’Ayrton” infiammava le tribune.

33 euro pro capite, direi che vale una gita e mannaggia alla mia testa quando ho scordato la macchina fotografica

www.eparlaminte.it

Via Mameli, 33
40026- Imola (BO)
Tel. 0542.30144
E-mail: info@eparlaminte.it

Malice's Craftland

Benvenuti nel mio mondo

Itinerari nel Lazio dei misteri

borghi, castelli, ville, città perdute, monasteri ed abbazie, leggende e segreti, paesaggi fantastici e luoghi insoliti della regione di Roma e dei territori limitrofi.

Taste and Travel

Milano and more

lilruby jewelry

Jewelry design and who knows what else...

ruibarbacaos

Historias con comida

Assaggi d'Italia

Food & Wines of Italy

NikiLeaks News

Nikki Marquardt's blog around the world

Solocoloricaldi

Art & More

Daffodil Cottage

Poetry | Jewellery | Handcraft | Nature | Beauty | Living

Tenaglia Impazzita

art mosaic by Giulio Pedrana

aughgoodies.wordpress.com/

▲ A world of Goodies ▼

Il Mercato degli Eventi

Il sito degli eventi di Bi&Bi Comunicazione

Il laboratorio di Arte-Bottega

Consigli dal portale di vendita on line per artigiani

lysecocycle

A great WordPress.com site

Italia, io ci sono.

Diamo il giusto peso alla nostra Cultura!

Cuoche si diventa

Italian recipes