Milano: Osteria Genovese U-Barba. Siamo tornati. Purtroppo.

2 Ott

Da tempo avevamo un sogno: avere uno spazio a Milano dove proporre la cucina genovese, quella vera, quella di casa, quella del pranzo con la famiglia con gli amici.” Questi i nobili proponimenti dei titolari di U -Barba in via Decembrio a Milano: era la sesta volta che andavo a cena lì negli ultimi due anni e, purtroppo devo assolutamente modificare in peggio la mia precedente recensione.

Avevo sempre considerato U-Barba come il ristorante senza troppe pretese dall’ambiente gradevole dove portare tavolate numerose (come feci in passato e mai più farò): antipasti misti per tutti, vino in caraffa, trofie e casino in libertà. Bene, la novità è che oltre ai pregevoli oggetti di modernariato la cucina ha virato in direzione proletaria e si è trasformata in una mensa.

U-Barba mi si è trasformato in U-Boat (spiace dirlo perché i titolari sono peraltro persone educate e piacevoli) e mi ha lanciato un siluro notevolissimo che si è conficcato dove fa più male esplicitandosi come segue:

Antipasti:

Focaccia di Recco: gustosa, per carità, ma 9 euro a porzione mi sembra follia.

Alici ripiene: buone, ma 4 alici a porzione mi sembra di cui sopra.

Farinata: insomma

Primi (aiha…):

Ravioli ripieni di pesce: inqualificabili. L’aspetto era scialbo, deludente. Ho assaggiato il piatto da due commensali e tutti e tre abbiamo concordato su un punto fondamentale: quelli di Giovanni Rana son di gran lunga migliori.

Secondi:

Qui si arriva al parossismo: uno dei ragazzi in sala, con convinzione: “Stoccafisso? Signori per chi è lo stoccafisso?”

“Giovane guarda che quello è polpo, lo stoccafisso ha un’altra faccia…”

“Ah…”

Dopo il siparietto, lo stoccapolpo (nuova specie ittica) è stata servito: non ho avuto cuore di assaggiarlo perché mi ricordava i giochini gommosi regalavo a mio cugino. Le espressioni delle mie amiche mentre lo masticavano (sempre siano ancora mia amiche), erano comunque eloquenti. Mi sono invece diretto sul coniglio alla ligure, che altre volte mi aveva favorevolmente stupito: il sapore era buono ma una delle due cosce era irrimediabilmente cruda all’interno e, fosse stato manzo, volentieri, ma il coniglio crudo, anche no.

L’ho fatto fatto cortesemente notare a uno dei ragazzi: ha immediatamente mostrato un’espressione affranta, poi è sculettato via canticchiando. C’est la vie…

38 euro pro capite, per due piatti a testa, 4 litri di vino in 8, caffè e due bicchierini di Erba Luiga, l’unico amaro della casa.

Erano 10 mesi esatti che non tornavo da U-Barba: la mia prossima visita sarà tra 10 anni, quando il locale tornerà ad essere solo una bocciofila: posso comunque garantire che il locale continua ad avere (buon per loro) una nutrita ed entusiasta clientela che continua a sostenere che il vino della casa sia “carino” e le trofie “simpatiche”….

Una Risposta to “Milano: Osteria Genovese U-Barba. Siamo tornati. Purtroppo.”

  1. Alfredo novembre 4, 2012 a 10:17 am #

    si puo mangiare anche un buon pata negra come questo:

    http://www.eljamoncito.com/

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